La cruna del lago

cruna_m(TÍR NA N OG)
(1994, Ermione libri, 196 pagine, 15.000 lire)

Trovarsi in terra d’Irlanda, dove la natura fa indossare alla realtà una credibile maschera di leggenda. Una locanda dall’atmosfera retrò, una casa di pietra con la porta aperta sull’Oceano. Un amico che scompare, una pittrice che ama giocare con la malìa delle fiabe celtiche, un esule anche dalla scommessa sulla speranza…

In un posto simile, tutto si può guardare con occhi differenti. Ci si può mescolare al brulichìo dei turisti o diventare visionari. Per i primi, una pietra con arcane iscrizioni in un antico alfabeto è solo un oggetto da fotografare: per i secondi è un segno, la cruna di un ago o del lago. Di “quel” lago…

La riflessione – all’ombra dell’anno 2004 – di trentenni allattati dallo scetticismo, in bilico tra vecchio e nuovo. Generazione che ausculta in sé il Vuoto del disincanto. Eppure non ancora persuasa che non ci si possa ribellare all’utilitarismo per ritrovare l’innocenza del gesto. Per salvare, se non il mondo, se stessi.

 

 

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